15 gennaio 2018

Sento Doppio per JazzConvention

Recensione di Fabio Ciminiera  

[Foto di Gregorio Adezati] 

"Se il titolo rivela una chiave di lettura all'ascoltatore, è nella necessità di approcciarsi al disco mantenendo sempre aperte le possibili strade alternative e non attendersi quanto solitamente segue, a esempio, a un'improvvisazione jazzistica o a una sperimentazione contemporanea. [...] La musica presente nel disco vuole sfuggire ai generi e - ancor più ai clichés - ma tiene sempre conto di quanto successo nella storia e quanto i vari maestri - toccati, sfiorati o citati - hanno prodotto. Un riferimento utile da evitare o da aggirare, per i due musicisti, un vocabolario da utilizzare in modo funzionale e comunicativo, eccentrico quanto basta e mai dozzinale".